E’ una pianta erbacea perenne, fiorisce da gennaio ad aprile, se ne utilizzano sia le radici che le foglie e i fiori in boccio, che possono essere seccati all’aria aperta. Contengono tannino, inulina, un olio essenziale, sali minerali e altre sostanze con proprietà calmanti, toniche,ed espettoranti.
Dall’antica medicina la farfara era annoverata tra le cinque specie bechiche,insieme al tassobarbasso, all’altea, alla malva e alla violetta e veniva considerata lo specifico rimedio contro l’asma, la tubercolosie la tosse, per questo ebbe anche il nome di tussilaggine. Daol nome “bechion” che le attribuisce Dioscoride proviene l’aggettivo”bechico”, che significaappunto rimedio contro la tosse. Per facilitare l’espettorato, quando il catarro è abbondante si prepara l’infuso. Allo stesso scopo e per curare i postumi bronchiali delle influenze acute, si prepara lo sciroppo, più facile da conservare e utilizzare. Con i capolini fioriti raccolti in primavera, si prepara il decotto da utilizzare ad uso esterno come lozione nelle dermatosi d3el cuoio capellutoe nelle piaghe o scottature. La farfara è utilizzata anche in cosmesi, come tonificantedella pelle, per eliminarele rughe e ridarle elasticità.